INCONTRO-DIALOGHI-INCROCI - Giuliano Ciardi- Assemblaggi Sculture - "Sidi" Luciano Scarpa- Fotografie

Tutto scorre. L'anima che assiste, immobile, al passare delle gioie, delle tristezze e delle morti, di cui è fatta la vita, ha ricevuto "la grande lezione delle cose che passano".
Marguerite Yourcenar, Il tempo, grande scultore



INCONTRO-DIALOGHI-INCROCI

La mostra INCONTRO-DIALOGHI-INCROCI- è composta da sculture e assemblaggi di Giuliano Ciardi e da fotografie di "Sidi" Luciano Scarpa.
Le fotografie di "Sidi" Luciano Scarpa, seppur facenti parte di tre progetti ben distinti tra loro per differenza di luoghi di scatto e di soggetti fotografati, (muri scrostati, vecchi pannelli di metallo, vecchi portoni in legno e ferro) vanno tutte nel comune intento di essere testimoni delle ferite causate dall'usura del tempo (supporti vissuti, corrosi, comunque rovinati) e del passaggio dell'uomo (resti di graffiti, mani di vernici ecc.).
Queste fotografie si incontrano, dialogano e si integrano con le opere dei pannelli di arte contemporanea di Giuliano Ciardi che anche lui nel suo intento di salvare la memoria di cose e oggetti che hanno colpito la sua fantasia e la sua creatività, si presenta dicendo: "cerco di dare una vita più reale alle cose insignificanti, povere, semplici, dimenticate e gettate..."
E' questo il punto di incontro della mostra, il trait d'union delle opere che i due amici, dopo lunghe e costruttive chiacchierate hanno deciso di esporre insieme. Ridare lustro, visibilità e salvare la memoria, di cose e oggetti altrimenti dimenticati o distrutti.
Giuliano ama definirsi un sognatore ad occhi aperti che concepisce l'idea di opera fondendo frammenti di immaginazione, oggetti di recupero e scarti di ogni tipo, che mette insieme oggetti di valore o meno, ormai caduti in disuso, scartati o gettati, o ancora ricercati con cura e acquistati per infondere loro una nuova vita, una nuova dimensione. Luciano con la sua macchina fotografica e le sue immagini contraddistinte da tanti colori e dal forte impatto visivo ed emotivo, ricerca su vecchi supporti testimonianze pittoriche e scultoree dell'azione del tempo che lascia ferite inesorabili sulle cose e nei cuori. E se l'artista scultore, riguardo alle sue opere dice: "E' forse il vano tentativo umano, così tanto umano da assicurare eternità ai pezzi della realtà che mi circonda, la mia realtà", l'altro, il fotografo, risponde: "Alle cose non è concesso scrivere il loro vissuto, la loro storia. Il fotografo può, invece, con i suoi scatti e le sue immagini, consegnare al futuro la memoria della loro esistenza, e con essa i segni del tempo che gli è passato addosso."

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