vacanze con mostra nella Drôme
Siamo partiti Graziella ed io il 5 luglio mattina per Saint Auban sur l'Ouveze con tanta voglia di vacanze, sole, bei posti e buoni profumi.
A Briançon, grazie ai cellulari sempre bollenti, ci siamo trovati con Fabio e Ilaria che erano partiti qualche ora prima di noi con l'intenzione subito sopita di vedere non so più quale ghiacciaio. Un panino e poi si riparte, noi dritti alla meta, loro con tutte le soste possibili immaginabili nella miriade di bei paesi che fanno bene agli occhi e alla mente al solo vederli di passaggio.
Un pensiero in testa per me, piacevole ma anche preoccupante, quello di dover riuscire a fare una ventina di foto decenti (meglio ancora se belle) per la mostra che Colette, la nostra carissima amica si era impegnata ad organizzare in quel piccolo bellissimo borgo della Drome soltanto quindici giorni dopo.
Per di più iniziati ad arrivare in zona lavanda (tema della mostra) i primi campi che abbiamo visto apparivano maledettamente indietro a causa del cattivo tempo che aveva imperversato fino a giugno inoltrato.
Si andava confermando il mio primo pensiero, bisogna essere folli per accettare di fare una mostra di foto con foto ancora da scattare.
La delusione si è un po' attenuata quando, vicini alla meta si è iniziato vedere i primi timidi segni di viola. Anche se ben lontani da quel viola/blu intenso che abbiamo visto soltanto gli ultimi giorni della vacanza quando le foto per la mostra erano ormai pronte.
Un viaggio nato male allora? no! foto alla lavanda siamo riusciti comunque a farle, e da quelle che potevano sembrare contrarietà, almeno per me sono nate occasioni di buoni scatti. Come quando costretti a cambiare meta perché bloccati ai piedi del Mont Ventoux causa Tour, abbiamo dirottato su Brantes (piccolissimo delizioso borgo) dove ho fatto addirittura 3 foto che sono finite nella mostra. Lo stesso è successo per un altro viaggio non previsto (sono andato ad accompagnare Fabio a riprendere la sua auto che nonostante fosse nuova di zecca era rimasta ferma) quando al ritorno sull'ora del tramonto sono incappato in una distesa di grano e lavanda che mi ha fatto scordare di avere fame e che mi stavano aspettando a cena.
Nel frattempo, dopo qualche giorno di titubanza e sicuramente soddisfatta dei primi risultati, anche Ilaria si è fatta pienamente coinvolgere da questa mostra.
I giorni prima della mostra: dover correre a Nyons a prendere una nostra amica che arrivava da Londra, poi altri 50 kilometri per comprare le cornici, tirare tardi la sera davanti allo schermo del mio vecchio portatile per scegliere le foto, se in altre occasioni poteva diventare stressante è stato invece piacevole, così come è stato piacevole conoscere il fotografo di Buis-les-Baronnies dove abbiamo stampato le foto prescelte. Non solo ha dimostrato competenza, disponibilità, e capacità ma si è dimostrato veramente una persona gentilissima.
Le foto della mostra: sicuramente non saranno le foto più belle fatte alla lavanda, e col senno del poi dopo averle riviste con calma su uno schermo migliore alcune sarebbero scartate a favore di altre. Ma si sa che la fretta non è buona consigliera.
La mostra è stata praticamente una festa, dopo la presentazione di Colette e un buffet tutto italiano, nel corso della giornata si è visto perlomeno mezzo paese invadere il Tempio per vedere le foto, ed è stato bello aldilà dei complimenti ricevuti (apparsi veramente spontanei) poter ricambiare così l'accoglienza ricevuta non solo da chi ci ha ospitati ma anche delle altre persone che abbiamo conosciuto.