una settimana a Séte
Non sempre i complimenti che si ricevono per le foto esposte sono la cosa più bella, anche se fanno sempre piacere soprattutto quando sembrano sinceri e spontanei. Oltre al fatto di rivedere Andrè e Luce due carissimi amici di vecchia data e grazie ai quali sono stati condotti i contatti per la mostra, a Séte la cosa più bella, è stata l'accoglienza ricevuta fin dai primi momenti.
Simpatia, spontaneità, cordialità, è il primo sentimento che ho percepito nelle persone conosciute. Mi hanno fatto subito sentire tra loro come se ci conoscessimo da sempre, nonostante il mio francese parlato arrivi poco più che ai saluti di cortesia.
Raymonde, la Presidente della Dante Alighieri di Séte (l'associazione culturale che ogni anno organizza l'evento "Rencontres Italiennes") Daniel, il Presidente della Mediathèque (luogo in cui si è svolta la mostra) Rosanna che il giorno dell'inaugurazione ha fatto da traduttrice dal mio toscanaccio al francese, e poi Claudine, Sylvain, senza fare altri nomi perché diventerebbe davvero troppo lungo l'elenco di tutte le belle persone che ho conosciuto in tutta la durata della mostra.
Oltre alla mia mostra sono stati cinque intensi giorni tutti a tema italiano, presentazione di un libro, conferenza, cinema, giochi, serata musicale, eventi ai quali ho sentito di partecipare non per dovere di ospite, ma per il piacere di stare insieme a tanta gente che più di una volta mi ha dimostrato amicizia.
In tutto questo, approfittando anche delle belle giornate primaverili, ho trovato anche qualche ritaglio di tempo per andarmene a fare qualche foto. In città, lungo il mare, lungo i canali, e al porto, e grazie ad Andrè che mi ci ha accompagnato, ho potuto scoprire Pointe Courte il vecchio quartiere dei pescatori, una vera chicca.
Poco, troppo poco però, fotograficamente parlando, il tempo dedicato a questa città veramente carina e tutta da scoprire.
Il giorno dei saluti, come ogni volta che finisce qualcosa di bello, ho provato un velo di tristezza, la cosa bella però è che dentro di me so con certezza che non è stato un addio ma un arrivederci. Alla città, non solo per finire un reportage fotografico appena abbozzato, ma soprattutto alle persone, amici e amiche, con le quali è stato bello trascorrere del tempo assieme.
La mostra presentata a Séte è riportata per intero nella galleria "Tra le crete e il grano"